Una canzone d'amore, dedicata da Eugenio Finardi a Patrizia, ma da ogni uomo alla sua donna.
Io la la dedico a...................................
non ve lo dico, tanto lo sapete :-)
Patrizia
Eugenio Finardi
hai il cuor pulito
come appena nevicato
ma e' caldo e forte
come un cavallo imbizzarrito
che ti fa capace di arrabbiarti
poi subito di calmarti
e che di amarmi non hai mai dubitato
e amo il tuo sapore
di fragola e di panna d'estate
di erbe appena calpestate
ti amo perche' sei solare
perche' ti so capire
ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
hai gli occhi verdi come il mare
di un atollo tropicale
aperti come il cielo delle praterie
occhi senza male
che non san nasconder niente
nemmeno quanto tu sia intelligente
e amo il tuo sapore
di fragola e di panna d'estate
di erbe appena calpestate
ti amo perche' sei solare
perche' ti so capire
ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
ti amo perche' sei una donna
ma anche un vero uomo
un'amica un socio
a volte un maggiordomo
perche' giochi tutti i ruoli
ma ne ami uno solo
quello di donna vicino il suo uomo
e amo il tuo sapore
di fragola e di panna d'estate
di erbe appena calpestate
ti amo perche' sei solare
perche' sai far l'amore
ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
io ti amo per come mi ami tu
lunedì, novembre 27, 2006
giovedì, novembre 23, 2006
Un posto da evitare......................
Si riparte, direzione Acqualagna, la capitale del tartufo, dicono loro, in realtà un paesino piccolissimo, al centro del nulla. Un negozio con tartufi e golosità, un giro, via si va a cena.
Sulla strada del ritorno, c’è l’Albergo ristorante AnticoFurlo, in quel di passo del Furlo di Acqualagna. Fuori sembra bello, pulito, un fuoco divampa nel caminetto, sembra un locale accogliente, Massimiliano lo conosce, si mangia bene, entriamo.
Ci fanno accomodare, avviso il cameriere che non mangio carne, insomma che sono vegetariano. Arriva con aperitivo ed entreè, coniglio e mortadella. No comment. Ordiniamo, il menù è terribile, carne e tartufo dappertutto, prezzi oltremodo costosi, ordiniamo passatelli con salsa di zucca e tartufo nero.
Arrivano, piatto rettangolare, uno sformatine di passatelli in una foglia di verza sbollentata, sopra in bella vista una fetta di pancetta.
Mi incazzo.
Ritirano il piatto con mille scuse.
Massimiliano mangia, io lo guardo.
Arriva il mio piatto, una variazione con senza verza, mangio io, Massimiliano guarda.
Stop fine dell’esperienza, chiediamo il conto.
48 euro per uscire con la fame, per giunta scocciatissimi, fosse un’osteria o una pizzeria, poteva starci, non un locale con quei prezzi e quelle pretese.
Torniamo a Rimini, finiamo cena da Bubana, un po’ di formaggio e un bicchiere di sangiovese mi mettono in pace con il mondo. Arriva un amico, si prosegue la serata.
A casa prepariamo il menù per la cena di San Silvestro, il 31 dicembre.
Aggiorno il mio blog. Ho scoperto di avere delle lettrici appassionate, e che piace la mia scrittura, ed io che temevo di essere noioso. Quanti talenti che ho, anzi sto scoprendo di avere!!!!!!!
Vado a lavorare.
A presto
Sulla strada del ritorno, c’è l’Albergo ristorante AnticoFurlo, in quel di passo del Furlo di Acqualagna. Fuori sembra bello, pulito, un fuoco divampa nel caminetto, sembra un locale accogliente, Massimiliano lo conosce, si mangia bene, entriamo.
Ci fanno accomodare, avviso il cameriere che non mangio carne, insomma che sono vegetariano. Arriva con aperitivo ed entreè, coniglio e mortadella. No comment. Ordiniamo, il menù è terribile, carne e tartufo dappertutto, prezzi oltremodo costosi, ordiniamo passatelli con salsa di zucca e tartufo nero.
Arrivano, piatto rettangolare, uno sformatine di passatelli in una foglia di verza sbollentata, sopra in bella vista una fetta di pancetta.
Mi incazzo.
Ritirano il piatto con mille scuse.
Massimiliano mangia, io lo guardo.
Arriva il mio piatto, una variazione con senza verza, mangio io, Massimiliano guarda.
Stop fine dell’esperienza, chiediamo il conto.
48 euro per uscire con la fame, per giunta scocciatissimi, fosse un’osteria o una pizzeria, poteva starci, non un locale con quei prezzi e quelle pretese.
Torniamo a Rimini, finiamo cena da Bubana, un po’ di formaggio e un bicchiere di sangiovese mi mettono in pace con il mondo. Arriva un amico, si prosegue la serata.
A casa prepariamo il menù per la cena di San Silvestro, il 31 dicembre.
Aggiorno il mio blog. Ho scoperto di avere delle lettrici appassionate, e che piace la mia scrittura, ed io che temevo di essere noioso. Quanti talenti che ho, anzi sto scoprendo di avere!!!!!!!
Vado a lavorare.
A presto
mercoledì, novembre 22, 2006
Urbino
Blog Help
Urbino, città di mecenati.
Martedì, secondo giorno di libera.
Volevamo svegliarci presto, ma il letto è un’amante esigente……….
Così sveglia alle 10.30 circa, colazione, recitazione, e via verso nuove avventure. Volevamo andare fino a Grosseto, ma da qui sono circa cinque ore d’auto, meglio soprassedere. Decidiamo di andare fino ad Urbino, passando per San Leo, un paese medievale arroccato in cima ad un cocuzzolo, in cui è stato imprigionato Giuseppe Balsamo detto il Cagliostro.
Eccovi il link per saperne di più:
http://www.comune.san-leo.ps.it/immcagliostro/CAGLIOSTRO.html
Vento freddo, luce bianchissima, poche persone, gli unici stranieri, noi.
Entriamo in un negozio per curiosare, nessuno. Dico nessuno, rimaniamo cinque minuti ad aspettare, nessuno. Usciamo, un caffè in un osteria locale, via verso Urbino, è quasi l’una.
Il viaggio prosegue con un panorama splendido, immaginatevi un quadro di Raffaello Sanzio, Michelangelo, Leonardo da Vinci, lo sfondo della Gioconda, tanto per capirci, sono queste dolci colline, verde smeraldo, aceri rossi, in alcuni scorci non si scorge opera umana, non una strada, un traliccio, solo natura.
Immaginatevi di abitare qui………………………………………
Che palle!!!!!
Arriviamo ad Urbino, innanzi tutto vi do le cifre, 15.000 abitanti, 20.000 studenti di cui il 70% giovani donne.
Per il resto beccatevi il link con wikipedia, così mi evitate il copia ed incolla:
http://it.wikipedia.org/wiki/Urbino
dicevamo, non so se mi spiego, ho avuto la stessa sensazione a Rimini, tanto per capirci, brune, bionde, alte, piccole, magre, cicciotte, alla moda e fricchettone, insomma per tutti i gusti. Ho fame, cerchiamo un posto dove mangiare, c’è un ristorante macrobiotico dove Massimiliano andava quando frequentava l’università. Si mangia discretamente, poi scusate con 6,20 € cosa pretendete!!! Bietole scottate, cous cous con i porri, ceci in umido, cavoli in agro, un bicchiere di te verde, tutto sano e naturale. Mangi benissimo, il dramma è che dopo due ore hai fame.
Due passi, caffè.
E, in tutto il suo splendore, mi appare il Palazzo Ducale di Urbino, sede del Museo Nazionale delle Marche.
Così nella foto è come l’ho visto io.
La luce diversa, un ponteggio per il restauro della facciata, ma così è.
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Ducale_di_Urbino
http://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_Nazionale_delle_Marche
Eccovi i link, non sto a farvi una descrizione, anche perché su wikipedia è fatta benissimo, con foto, rimandi, tutto quello che serve. In fondo si tratta sempre della migliore enciclopedia online, volete saperne di più???
Eccovi il link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:A_proposito_di_Wikipedia
La spesa per visitare un museo come questo è irrisoria, 5 €, accompagnati da una guida, Francesca una giovane urbinate, ingegnere meccanico, guida in un museo per passione, che spiega, racconta, commenta quello che vediamo, ma ci lascia anche tutto il tempo per ammirare ogni quadro, sala, arazzo, stemma, presente in ogni stanza. La visita di tutte le sale dura oltre due ore, sono oltre trenta.
Finito il giro negli appartamenti ducali, proseguiamo nella biblioteca, quello che ne rimane, visto che, con l’annessione del Ducato di Urbino allo stato pontificio, venne spostata in blocco nelle biblioteche vaticane.
Non ci sono parole.
Gli urbinati sono ancora incazzati adesso.
Usciamo, è buio ormai, piove.
In un negozio acquisto del te verde al gelsomino, la mia passione.
Sposi oggi………, ma domani?????
Sabato e domenica Palazzo Guidi espone a “Non solo Sposi” una fiera specializzata in matrimoni.
Prepariamo un buffet per l’occasione, quiche con formaggio, zafferano e pepe, oppure con cipolle di Tropea e guanciale, con zucchine e prosciutto crudo, bignè con fonduta di pecorino, rotoli di pan di spagna con confettura di melanzane, rollè di carne con pomodori confit e formaggio, peschine alla cioccolata e alkermes, strudel di mele e pistacchi e composta di mela, cioccolata calda, tartine di pan brioche con alici e pesto di rucola, petit fleur con cioccolata e noci, composta di mele e pomodori confit, composta di cachi e pistacchi.
Ho fotografato il vassoio di petit fleur, perché era veramente bello, tutto il tavolo, tutto lo stand.
C’era tutto lo staff del locale, cucina, sala, due titolari.
Con la casacca da cuoco ero, anzi sono uno schianto.
Appena arrivati, abbiamo sistemato tutto. Tutto perfetto.
Un giro per la fiera, molte persone, lo scenario classico di questo tipo di fiere.
Lei, la Diva, la giovane promessa sposa, tutto è previsto e studiato in funzione sua, il vestito, il trucco, la cerimonia, il pranzo al ristorante.
La reverenda Madre, ovvero la madre della Diva, per fare in modo che tutto vada a seconda dei suoi desideri (della figlia, ovviamente).
Poi, alla fine di tutto, il padre. Affranto su un divano ad aspettare l’unica cosa che veramente conti per lui. Il conto ovviamente. Non potrà esimersi naturalmente, altrimenti che ci sta a fare????
Lo sposo, mi direte voi?
Ma lo sposo, in questi casi, non serve a niente, se non da comparsa, da cavalier servente.
Il nostro stand, affollatissimo, nel quale aleggiava ovunque il profumo della cioccolata. Vi spiego come era fatta:
cioccolato fondente, cioccolato bianco, cacao amaro, latte intero e panna messi a bollire con cannella, non so se mi spiego, il gusto era eccezionale, morbido, vellutato, faceva impazzire tutte le donne………….
Solo donne, negli stand intorno a noi, la ragazza con un negozio di cornici, due signore con il Bimby Vorkwerk. Una fotografa, un ensemble di musiciste, le Mariposas, cinque donne, bravissime, anche se, dopo cinque o sei Ave Maria di Shubert, uno ha gli incubi, anche se a suonare ci sono due buddiste.
Al solito socializzo, conosco la violinista, la corniciaia, una ragazza del sagittario, ovvero la ragazza con la valigia, ovviamente mi ricorda una persona………………………
E’ tardi sono le 19, abbiamo gente a cena, si torna a casa.
comunque fossi un'avvocato divorzista uno stand lo aprirei, solo per dare consigli, sai non si sa mai....................... ;-)
Prepariamo un buffet per l’occasione, quiche con formaggio, zafferano e pepe, oppure con cipolle di Tropea e guanciale, con zucchine e prosciutto crudo, bignè con fonduta di pecorino, rotoli di pan di spagna con confettura di melanzane, rollè di carne con pomodori confit e formaggio, peschine alla cioccolata e alkermes, strudel di mele e pistacchi e composta di mela, cioccolata calda, tartine di pan brioche con alici e pesto di rucola, petit fleur con cioccolata e noci, composta di mele e pomodori confit, composta di cachi e pistacchi.
Ho fotografato il vassoio di petit fleur, perché era veramente bello, tutto il tavolo, tutto lo stand.
C’era tutto lo staff del locale, cucina, sala, due titolari.
Con la casacca da cuoco ero, anzi sono uno schianto.
Appena arrivati, abbiamo sistemato tutto. Tutto perfetto.
Un giro per la fiera, molte persone, lo scenario classico di questo tipo di fiere.
Lei, la Diva, la giovane promessa sposa, tutto è previsto e studiato in funzione sua, il vestito, il trucco, la cerimonia, il pranzo al ristorante.
La reverenda Madre, ovvero la madre della Diva, per fare in modo che tutto vada a seconda dei suoi desideri (della figlia, ovviamente).
Poi, alla fine di tutto, il padre. Affranto su un divano ad aspettare l’unica cosa che veramente conti per lui. Il conto ovviamente. Non potrà esimersi naturalmente, altrimenti che ci sta a fare????
Lo sposo, mi direte voi?
Ma lo sposo, in questi casi, non serve a niente, se non da comparsa, da cavalier servente.
Il nostro stand, affollatissimo, nel quale aleggiava ovunque il profumo della cioccolata. Vi spiego come era fatta:
cioccolato fondente, cioccolato bianco, cacao amaro, latte intero e panna messi a bollire con cannella, non so se mi spiego, il gusto era eccezionale, morbido, vellutato, faceva impazzire tutte le donne………….
Solo donne, negli stand intorno a noi, la ragazza con un negozio di cornici, due signore con il Bimby Vorkwerk. Una fotografa, un ensemble di musiciste, le Mariposas, cinque donne, bravissime, anche se, dopo cinque o sei Ave Maria di Shubert, uno ha gli incubi, anche se a suonare ci sono due buddiste.
Al solito socializzo, conosco la violinista, la corniciaia, una ragazza del sagittario, ovvero la ragazza con la valigia, ovviamente mi ricorda una persona………………………
E’ tardi sono le 19, abbiamo gente a cena, si torna a casa.
comunque fossi un'avvocato divorzista uno stand lo aprirei, solo per dare consigli, sai non si sa mai....................... ;-)
lunedì, novembre 20, 2006
La cura
La Cura di Franco Battiato
da L'Imboscata - PolyGram 1996
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
da L'Imboscata - PolyGram 1996
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
Se avessi l’eloquenza degli uomini o degli angeli,
“Se avessi l’eloquenza degli uomini o degli angeli,
ma parlassi senza amore, sarei come un gong che rimbomba o un cimbalo che tintinna.
Se avessi il dono della profezia,
se capissi tutti i misteri e conoscessi tutte le cose e se avessi la fede da muovere le montagne,
ma non avessi l’amore,
non sarei che un niente…..”
(Lettera di San Paolo ai Corinti)
Non male come introduzione, vero???
Ho letto un po’ di libri, anzi ho finito di leggere “Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani. E qui che ho trovato la citazione di prima, inoltre ho riletto “E’ una vita che ti aspetto” di Fabio Volo, un libro curioso, acquistato così per caso, ma il caso non esiste, lo sappiamo tutti, no??? Racconta la storia di Francesco, un trentenne profondamente infelice, che scopre la vita, il vivere ogni giorno, con la profonda certezza di aggiungere vita ai giorni, non giorni alla vita, al sopravvivere alla quotidianità. Bello, ve lo consiglio se volete leggere qualcosa di leggero, di sorridere, evadere un po’.
Ho anche letto “Il Club erotico del martedì” Lisa Beth Kovetz, libro divertente, molto sex and the city, dedicato a Barbara e Daniela, anzi l’ho regalato a Daniela per il suo compleanno.
http://letteraturaerotica.blog.tiscali.it/ba2900045/
http://chicklitplanet.blogspot.com/
Vi ho trascurato un po’, ma sto scrivendo un racconto, il tempo per scrivere è quello che è.
In questi giorni ho fatto molte cose, ho visto molti posti, sono ritornato in treno al Kaikan di Firenze, ho mangiato cena in un ristorante vegetariano a Faenza, stiamo organizzando una cena vegetariana qua a Palazzo Guidi, ho comperato l’ultimo libro di Irvine Welsh “I segreti erotici dei grandi chef”, ho telefonato a mio fratello. Ho girato per la Fiera di San Martino qui a Sant’Arcangelo, ho conosciuto la rappresentante della Campari a Rimini, è buddista. Che sia un segno?
Mah!!!
Ho provato alcune ricette nuove, ma ve le racconterò un’altra volta. Tanto le sto mettendo tutte su un quaderno. Sto diventando un ragazzo serio.
Ho conosciuto una tipa interessante al kaikan di Firenze, una principessa medicea, bellissima, vegetariana, studentessa di Accademia dell’Arte, vorrei invitarla a cena qui, ma non riesco, lei è reperibile ogni 12 giorni, oggi c’era, ma non sono riuscito a parlarle, ad invitarla.
Ho poco da provare, tanto so che è lei, sempre lei, non riesco a togliermela dalla mente.
A volte chiamo gli altri con il suo nome, sono innamorato senza speranza.
Ha l’indirizzo del mio blog, magari mi legge, oppure no. Non lo so, ma va bene lo stesso.
Molti miei amici, mi leggono, la Pina soprattutto!!!
Grande Pina!!!
Alla prossima!!
ma parlassi senza amore, sarei come un gong che rimbomba o un cimbalo che tintinna.
Se avessi il dono della profezia,
se capissi tutti i misteri e conoscessi tutte le cose e se avessi la fede da muovere le montagne,
ma non avessi l’amore,
non sarei che un niente…..”
(Lettera di San Paolo ai Corinti)
Non male come introduzione, vero???
Ho letto un po’ di libri, anzi ho finito di leggere “Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani. E qui che ho trovato la citazione di prima, inoltre ho riletto “E’ una vita che ti aspetto” di Fabio Volo, un libro curioso, acquistato così per caso, ma il caso non esiste, lo sappiamo tutti, no??? Racconta la storia di Francesco, un trentenne profondamente infelice, che scopre la vita, il vivere ogni giorno, con la profonda certezza di aggiungere vita ai giorni, non giorni alla vita, al sopravvivere alla quotidianità. Bello, ve lo consiglio se volete leggere qualcosa di leggero, di sorridere, evadere un po’.
Ho anche letto “Il Club erotico del martedì” Lisa Beth Kovetz, libro divertente, molto sex and the city, dedicato a Barbara e Daniela, anzi l’ho regalato a Daniela per il suo compleanno.
http://letteraturaerotica.blog.tiscali.it/ba2900045/
http://chicklitplanet.blogspot.com/
Vi ho trascurato un po’, ma sto scrivendo un racconto, il tempo per scrivere è quello che è.
In questi giorni ho fatto molte cose, ho visto molti posti, sono ritornato in treno al Kaikan di Firenze, ho mangiato cena in un ristorante vegetariano a Faenza, stiamo organizzando una cena vegetariana qua a Palazzo Guidi, ho comperato l’ultimo libro di Irvine Welsh “I segreti erotici dei grandi chef”, ho telefonato a mio fratello. Ho girato per la Fiera di San Martino qui a Sant’Arcangelo, ho conosciuto la rappresentante della Campari a Rimini, è buddista. Che sia un segno?
Mah!!!
Ho provato alcune ricette nuove, ma ve le racconterò un’altra volta. Tanto le sto mettendo tutte su un quaderno. Sto diventando un ragazzo serio.
Ho conosciuto una tipa interessante al kaikan di Firenze, una principessa medicea, bellissima, vegetariana, studentessa di Accademia dell’Arte, vorrei invitarla a cena qui, ma non riesco, lei è reperibile ogni 12 giorni, oggi c’era, ma non sono riuscito a parlarle, ad invitarla.
Ho poco da provare, tanto so che è lei, sempre lei, non riesco a togliermela dalla mente.
A volte chiamo gli altri con il suo nome, sono innamorato senza speranza.
Ha l’indirizzo del mio blog, magari mi legge, oppure no. Non lo so, ma va bene lo stesso.
Molti miei amici, mi leggono, la Pina soprattutto!!!
Grande Pina!!!
Alla prossima!!
mercoledì, novembre 01, 2006
Torino, andata e ritorno.........
Ciao a tutti, buon Halloween, per chi ci crede...............
Ho qualche problema con il server, quindi ho dei post vecchi da caricare, spunti, pensieri, riflessioni varie, ma sono ancora sul portatile, appena riesco ve li faccio leggere.................
Domenica Torino, Salone del Gusto.
Siamo partiti all'alba, il nostro treno partiva alle 5,00 da Rimini, la sera prima cena importante, quindi sono riuscito ad andare a dormire all'una, come al solito poche ore di sonno, ma una grande voglia di essere li.
Il viaggio avventuroso come tutti i viaggi in treno, non per i pericoli, ma per le persone, le situazioni, l'atmosfera.
Partiamo, è buio, abbiamo sonno, dormiamo, insieme ad altri sconosciuti viaggiatori, le nostre storie si incontrano brevemente, e poi ci lasciano così come sono entrate.
Prima di Bologna il capotreno ci sveglia, hanno ritrovato una borsa rubata prima di Ancona una borsa, chiede se qualcuno ne sa qualcosa, se qualcuno la reclama, solo sguardi assonnati, un no generale.
Il viaggio prosegue senza intoppi, albeggia, c'è la nebbia, dimenticavo che nella pianura padana è stagione ormai.
Ho nostalgia del sole di Rimini.
Arriviamo a Torino c'è il sole, meno male, ero spiritualmente preparato al freddo, mi sento come Totò e Peppino De Filippo in un loro celebre film.
Arriviamo, una coda pazzesca, riusciamo ad entrare, appena in tempo per la conferenza che ci interessa:
"Mangiare è un atto agricolo
I cuochi e le loro comunità: si cucina cultura, si cucina interdipendenza, si cucina grazie alla esistenza di una rete che vede i cuochi in posizione strategica, educatori verso il pubblico, e garanzia verso i produttori eccellenti del territorio."
Finisce a sono l'una, abbiamo una fame pazzesca, c'è l'Enoteca del Salone, un piatto di pesce crudo e un bicchiere di bollicine, te verde alla menta.
Non spendiamo nemmeno molto.
In giro per il salone, un sacco di persone, si parla di 100.000 presenze nei primi 4 giorni, folla dappertutto, ma riusciamo a vedere, assaggiare, conoscere, incontro amici, vedo persone che non vedo e non sento da tempo, con immensa gioia, devo confessarvi, chi c'era sa!!!!!!!!!!!!!!
Ci perdiamo, ci incontriamo di nuovo, dappertutto ragazzi e ragazze dello staff Slowfood, nlla loro divisa ufficiale, una t-shirt verde acido.
Rimaniamo fino alla chiusura.
Taxi, per andare in stazione, 8 euro dal Lingotto alla Stazione Lingotto, non ho parole, poi si lamentano!!!!
Sono ospite di un'amica, lei non c'è però è una casa, doccia, relax, poi a dormire, domani, Torino.
Prima di partire, un giro in Bra, caffè, poi via si riparte.
Ore sedici, ultima conferenza:
"Vendere i prodotti, non i produttori
Lo scollamento dei produttori dal mercato non fa bene a nessuno: non fa bene ai prezzi, non fa bene alla qualità, non fa bene all’economia, non fa bene all’agricoltura. Le esperienze di filiera corta e di rapporti più stretti tra chi produce e chi acquista stanno dando in tutto il mondo risultati confortanti: quali sono le linee guida per lo sviluppo di questo nuovo e antichissimo modo di vendere e di comprare?"
Non riesco a seguirla tutta, devo scappare a Pocapaglia, ho un impegno che non posso spostare.
Rivedo Daniela e Barbara, ci parliamo, ci scambiamo opinioni e abbracci,mi raccontano le loro ultime novità, racconto le mie............
Ore 5,00 sveglia, si riparte, torno a Rimini, il mio lavoro mi aspetta.
Saluto Bra, salgo sul treno, un altro viaggio, altre persone, leggo, studio, dormo un pò.
Sono arrivato, un sole caldo mi accoglie, l'aria è frizzante.
Ho qualche problema con il server, quindi ho dei post vecchi da caricare, spunti, pensieri, riflessioni varie, ma sono ancora sul portatile, appena riesco ve li faccio leggere.................
Domenica Torino, Salone del Gusto.
Siamo partiti all'alba, il nostro treno partiva alle 5,00 da Rimini, la sera prima cena importante, quindi sono riuscito ad andare a dormire all'una, come al solito poche ore di sonno, ma una grande voglia di essere li.
Il viaggio avventuroso come tutti i viaggi in treno, non per i pericoli, ma per le persone, le situazioni, l'atmosfera.
Partiamo, è buio, abbiamo sonno, dormiamo, insieme ad altri sconosciuti viaggiatori, le nostre storie si incontrano brevemente, e poi ci lasciano così come sono entrate.
Prima di Bologna il capotreno ci sveglia, hanno ritrovato una borsa rubata prima di Ancona una borsa, chiede se qualcuno ne sa qualcosa, se qualcuno la reclama, solo sguardi assonnati, un no generale.
Il viaggio prosegue senza intoppi, albeggia, c'è la nebbia, dimenticavo che nella pianura padana è stagione ormai.
Ho nostalgia del sole di Rimini.
Arriviamo a Torino c'è il sole, meno male, ero spiritualmente preparato al freddo, mi sento come Totò e Peppino De Filippo in un loro celebre film.
Arriviamo, una coda pazzesca, riusciamo ad entrare, appena in tempo per la conferenza che ci interessa:
"Mangiare è un atto agricolo
I cuochi e le loro comunità: si cucina cultura, si cucina interdipendenza, si cucina grazie alla esistenza di una rete che vede i cuochi in posizione strategica, educatori verso il pubblico, e garanzia verso i produttori eccellenti del territorio."
Finisce a sono l'una, abbiamo una fame pazzesca, c'è l'Enoteca del Salone, un piatto di pesce crudo e un bicchiere di bollicine, te verde alla menta.
Non spendiamo nemmeno molto.
In giro per il salone, un sacco di persone, si parla di 100.000 presenze nei primi 4 giorni, folla dappertutto, ma riusciamo a vedere, assaggiare, conoscere, incontro amici, vedo persone che non vedo e non sento da tempo, con immensa gioia, devo confessarvi, chi c'era sa!!!!!!!!!!!!!!
Ci perdiamo, ci incontriamo di nuovo, dappertutto ragazzi e ragazze dello staff Slowfood, nlla loro divisa ufficiale, una t-shirt verde acido.
Rimaniamo fino alla chiusura.
Taxi, per andare in stazione, 8 euro dal Lingotto alla Stazione Lingotto, non ho parole, poi si lamentano!!!!
Sono ospite di un'amica, lei non c'è però è una casa, doccia, relax, poi a dormire, domani, Torino.
Prima di partire, un giro in Bra, caffè, poi via si riparte.
Ore sedici, ultima conferenza:
"Vendere i prodotti, non i produttori
Lo scollamento dei produttori dal mercato non fa bene a nessuno: non fa bene ai prezzi, non fa bene alla qualità, non fa bene all’economia, non fa bene all’agricoltura. Le esperienze di filiera corta e di rapporti più stretti tra chi produce e chi acquista stanno dando in tutto il mondo risultati confortanti: quali sono le linee guida per lo sviluppo di questo nuovo e antichissimo modo di vendere e di comprare?"
Non riesco a seguirla tutta, devo scappare a Pocapaglia, ho un impegno che non posso spostare.
Rivedo Daniela e Barbara, ci parliamo, ci scambiamo opinioni e abbracci,mi raccontano le loro ultime novità, racconto le mie............
Ore 5,00 sveglia, si riparte, torno a Rimini, il mio lavoro mi aspetta.
Saluto Bra, salgo sul treno, un altro viaggio, altre persone, leggo, studio, dormo un pò.
Sono arrivato, un sole caldo mi accoglie, l'aria è frizzante.
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