mercoledì, agosto 20, 2008

Pesche al cioccolato e amaretto

Questo è un blog nato dalla voglia e dall'intenzione di parlare di cucina. Leggendomi e vagando qua e la, di cucina si parla proprio poco. Si parla d'amore, tanto, di viaggi, di musica ma di cucina non molto.

Cercherò di riparare, iniziando subito con una ricetta estiva, piace molto, è molto golosa, e non è assolutamente difficile.

Procuriamoci quello che ci serve ovvero:
Pesche
zucchero
vino Moscato d'Asti oppure Brachetto d'Acqui, vanno bene tutti i vini dolci, passiti. Ho usato anche un Sauternes
Amaretti
Cacao

Le quantità, dipende molto dal tipo di pesche, dalla loro dolcezza, dal risultato che desideriamo ottenere.

Lo so che non è molto professionale, ma io le faccio così, mi rimangono buonissime e le finisco tutte le sere, metteteci del vostro fatele con amore e il risultato non vi deluderà!!!

Prendiamo le pesche, le peliamo, non tutte, e le mettiamo in una teglia, meglio se antiaderente, comunque ben pulita e che non rilasci gusti "strani".
Spolveriamo dello zucchero, non troppo e bagnamo il tutto con il vino.
Inforniamo nel forno ben caldo, io, nel mio forno metto 200° C per circa mezz'ora, ma è molto indicativo, se le pesche sono molto mature, magari raccolte nella nostra vigna, basta molto meno, se sono verdi, tipo quelle, pessime, acquistate al supermercato, di più. Le pesche devono ammorbidirsi e asciugare leggermente.
Le pesche sono in forno, prendiamo le pesche rimaaste, le peliamo e le tagliamo a tocchetti, e le mettiamo in un mixer o, meglio, in un frullatore, con lo zucchero, il cacao, e gli amaretti, e bagnamo ancora con del vino.
Frulliamo bene. Volendo sentire gli amaretti è possibile aggiungerli dopo.
Le pesche sono quasi cotte, tiriamole fuori dal forno, con molta attenzione alziamo la teglia da un lato e con un cucchiaio o un mestolino versiamo lo sciroppo ottenuto nel mixer, un ultima frullata e la salsa è pronta.
Rimettiamo bene a posto le pesche, senza romperle, mettiamo un'amaretto sopra ognuna, e la ricopriamo con la salsa nel frullatore. Facciamo in modo che siano tutte coperte.
Rimettiamo il tutto in forno, un'altra mezz'ora, sempre a 200° C (vale sempre il discorso di prima),
A cottura ultimata, le tiriamo fuori.
Possiamo mangiarle calde, tiepide, oppure fredde.
Noi le serviamo fredde, con una ciotolina di crema a parte, amaretti sbriciolati e una spolverata di zucchero a velo.

Buon appetito.

Appena riesco vi allego una foto.

lunedì, agosto 11, 2008

Il cuore ha sempre ragione 2

Una gatta un giorno mi disse: "L'amore vince sempre, il cuore ha sempre ragione"




Il Cuore ha Sempre Ragione

Il Cuore ha Sempre Ragione

Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.

Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza.

La vita umana non è altro che un gioco della Follia.

Erasmo da Rotterdam
“Elogio della follia”


venerdì, agosto 08, 2008

La mente è più potente dei nostri geni

Quello che troviamo non è mai un caso, è sempre il desiderio di
ricerca che ci spinge oltre.
Spendi mezz'ora del tuo tempo.
e guarda il video.





Buon proseguimento di giornata.............

sabato, agosto 02, 2008

A la primera persona

A chi non c'è e ci sarà, a chi sto cercando, a chi ho trovato, all'Amore nel senso più ampio del termine, ai miei amori passati e futuri................






A LA PRIMERA PERSONA (Alejandro Sanz)

A la primera persona que me ayude a comprender
pienso entregarle mi tiempo, pienso entregarle mi fe,
yo no pido que las cosas me salgan siempre bien,
pero es que ya estoy harto de perderte sin querer (querer).
A la primera persona que me ayude a salir
de este infierno en el que yo mismo decidí vivir
le regalo cualquier tarde pa' los dos,
lo que digo es que ahora mismo ya no tengo ni siquiera dónde estar.
El oro pa' quien lo quiera pero si hablamos de ayer:
es tanto lo que he bebido y sigo teniendo sed,
al menos tú lo sabías, al menos no te decía
que las cosas no eran como parecían.
Pero es que a la primera persona que me ayude a sentir otra vez
pienso entregarle mi vida, pienso entregarle mi fe,
aunque si no eres la persona que soñaba para qué
(¿qué voy a hacer? nada).
¿Qué voy a hacer de los sueños?
¿qué voy a hacer con aquellos besos?
¿qué puedo hacer con todo aquello que soñamos?
dime dónde lo metemos.
¿Dónde guardo la mirada que me diste alguna vez?
¿dónde guardo las promesas, dónde guardo el ayer?
¿dónde guardo, niña, tu manera de tocarme?
¿dónde guardo mi fe?
Aunque lo diga la gente yo no lo quiero escuchar,
no hay más miedo que el que se siente cuando ya no sientes nada,
niña, tú lo ves tan fácil, ¡ay amor!
pero es que cuanto más sencillo tú lo ves, más difícil se me hace.
A la primera persona que me ayude a caminar
pienso entregarle mi tiempo, pienso entregarle hasta el mar,
yo no digo que sea fácil, pero, niña,
ahora mismo ya no tengo ni siquiera dónde estar.
A la primera persona que no me quiera juzgar
pienso entregarle caricias que yo tenía guardadas,
yo no pido que las cosas me salgan siempre bien
pero es que ya estoy harto de perderte.
Y a la primera persona que me lleve a la verdad
pienso entregarle mi tiempo, no quiero esperar más,
yo no te entiendo cuando me hablas ¡qué mala suerte!
y tú dices que la vida tiene cosas así de fuertes.
Yo te puedo contar cómo es una llama por dentro,
yo puedo decirte cuánto es que pesa su fuego,
y es que amar en soledad es como un pozo sin fondo
donde no existe ni Dios, donde no existen verdades.
Es todo tan relativo, como que estamos aquí,
no sabemos, pero, amor, dame sangre pa' vivir,
al menos tú lo sabías, al menos no te decía
que las cosas no eran como parecían.
Y es que a la primera persona que no me quiera juzgar
pienso entregarle caricias que yo tenía guardadas,
niña, tú lo ves tan fácil, ¡ay amor!
pero es que cuanto más sencillo tú lo ves, más difícil se me hace.
A la primera persona que no me quiera juzgar
pienso entregarle caricias que yo tenía guardadas,
yo no digo que sea fácil, pero, niña,
ahora mismo ya no tengo ni siquiera dónde estar.
ni siquiera dónde estar.

TRADUZIONE:

ALLA PRIMA PERSONA

Alla prima persona che mi aiuti a capire
penso donarle il mio tempo, penso donarle la mia fede,
io non chiedo che le cose vadano sempre bene,
ma risulta che io sono stanco di perderti senza volere (volere).
Alla prima persona che mi aiuti ad uscire
da questo inferno in cui io stesso ho deciso di vivere
le regalo qualche sera per noi due,
cio' che dico e' che ora gia' non ho nemeno dove stare.
L'oro per chi lo voglia ma si parlamo d'ieri:
e' tanto quello che ho bevuto ed ancora ho sete,
almeno tu lo sapevi, almeno non ti dicevo
che le cose non erano come sembravano.
Ma e' che alla prima persona che mi aiuti a sentire un'altra volta
penso donargli la mia vita', penso donargli la mia fede,
anche se non sei la persona che sognavo per che'.
(Cosa faro'? niente).
Cosa faro' dei sogni?
Cosa faro' con quei baci?
Cosa posso fare con tutto quello che sognammo?
dimmi dove li mettiamo.
Dove conservo lo sguardo che mi desti qualche volta?
Dove conservo le promesse, dove conservo ieri?
dove conservo, bambina, la tua maniera di toccarmi?
Dove conservo la mia fede?
Benche' lo dica la gente io non li voglio ascoltare,
non c'e' piu' paura che quella che si sente quando gia' non senti nulla
bambina, tu lo vedi cosi facile, ahi amore!
ma e' che quanto piu' semplice tu lo vedi, piu' difficile mi sembra.
Alla prima persona che mi aiuti a camminare
penso donargli il mio tempo, penso donargli anche il mare,
io non dico che sia facile, ma, bambina,
ora gia' non ho nemeno dove stare.
alla prima persona che non mi voglia giudicare
penso donargli carezze che io avevo conservate
bambina, tu ci vedi cosi facile, ahi amore!
ma e' che quanto piu' semplice tu lo vedi, piu' difficile mi sembra.
Alla prima persona che mi porti dove la verita'
penso donargli il mio tempo, non voglio aspettare piu'
io non ti capisco quando mi parli che mala fortuna!
e tu dici che la vita ne ha cose cosi forti.
io ti posso raccontare com'e una fiamma per dentro,
io posso dirti quanto e' che pesa il suo fuoco,
ed e' che amare in solitudine e' come un pozzo senza fondo
dove non esiste Dio, dove non esistono le verita'.
E' tutto cosi relativo, come che siamo qui, non sappiamo, ma, amore,
dammi il sangue per vivere, almeno tu lo sapevi, almeno non ti dicevo
che le cose non erano come sembravano.
alla prima persona che non mi voglia giudicare
penso donargli carezze che io avevo conservate
bambina, tu ci vedi cosi facile, ahi amore!
ma e' che quanto piu' semplice tu lo vedi, piu' difficile mi sembra.
alla prima persona che non mi voglia giudicare
penso donarli carezze che io aveva conservate
io non dico che sia facile, ma, bambina
ora gia' non ho nemeno dove stare,
nemeno dove stare.
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